2002 - 2024 : 22 anni di impegno nell'ascolto

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Un   Amico

al Telefono

LA TEORIA DEL COLIBRI' (Emmanuel Carrère)

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LA FAVOLA INIZIA COSÌ…

“Un giorno, nella foresta, scoppiò un grande incendio.

Tutti gli animali, di fronte all’avanzare delle fiamme, scappavano terrorizzati, mentre il fuoco distruggeva ogni cosa.

Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e molti altri animali cercavano rifugio nelle acque del grande fiume ma ormai l’incendio stava arrivando anche lì. 

Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume. Dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo.

Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.

 Il colibrì, però, non si perse d’animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d’acqua che lasciava cadere sulle fiamme.

La cosa non passò inosservata.

A un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: “Cosa stai facendo?”. L’uccellino gli rispose: “Cerco di spegnere l’incendio!”.

Così piccolo, pretendi di fermare le fiamme?

Il leone si mise a ridere: “Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?”. Insieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. L’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua.

A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume. Dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.

Anche un giovane pellicano si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.

Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio, che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. 

A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono ad aiutarli. Quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio potè dirsi ormai domato.

 Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: “Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti, ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio.”

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Sono uno dei tanti colibrì che, in silenzio, senza nome e senza clamore, raccoglie piccole gocce del proprio tempo, non per spegnere un fuoco, ma per colmare un vuoto, quello di coloro che sentono il bisogno dell'altro, che non sanno con chi condividere la propria tristezza.

Non ho un nome, è vero, ma sono riconoscibile grazie alla parola "amico".

Sono il tuo amico senza nome e senza pre-giudizi.

Il mio tempo è il tuo tempo.

Chiama: .....

 

 

Il cielo color vaniglia

vaniglia

Se fossi un bravo artista creerei un’opera che rappresenti la solitudine come un buco nero, una stanza senza pareti, senza porte, senza vie d’uscita.

Dipingere la solitudine con le parole è difficile. Eppure è proprio con le parole che la si può consolare. 

 Apri gli occhi
Se mi credi
Ti sfiorerà un petalo
Di velluto
Che sta volteggiando
Avanti e indietro
Nell’aria fredda.
Apri le mani
Se ci credi
Potresti vedere
Un gentile ragazzetto
Con in spalla uno zainetto.
Fermati
Siedigli accanto
Parlagli di te
Del tuo cielo nero.
Verdi prati
Campi soleggiati
Riempiranno il tuo sguardo
E l’inverno nudo
Spogliato e indifeso
Diverrà un albero fiorito
Al massimo della sua primavera.
Apri gli occhi
Apri le tue mani
Guarda il petalo di velluto
Che torna a casa.

 Ognuno di noi può, attraverso la condivisione, creare un soffio di primavera. E la primavera giunge al momento giusto, per scaldare il cuore quand’esso è abbandonato a un lungo letargo invernale.

Ognuno di noi può essere, per qualcuno, quel giovane ragazzo, seduto su una panchina, in un parco, un freddo giorno d’inverno.

E cosa c’è dentro lo zainetto? Il nostro tempo, quello che sentiamo di voler dedicare agli altri. E invece di svuotarsi, esso si riempie di gratitudine, quella del sorriso amico che ci fa aprire le mani e accogliere la primavera.

In primavera, il sole ci saluta dipingendo il cielo di rosa, creando vortici con nuvole di vaniglia. In primavera la notte non è più così lunga e fredda. E con l’arrivo del mattino, torna anche il petalo di velluto.

È così, giorno dopo giorno, tramonto dopo tramonto, primavera dopo primavera è possibile cambiare, in meglio, la realtà che ci circonda e riempire con milioni di petali quella stanza che non è più così buia.

Un amico per te

A partire dalla seconda metà del 2005, all'attività di ascolto telefonico si è affiancata quella che più propriamente si può definire come telefono compagnia, che abbiamo chiamato "un amico per te". Questa attività di volontariato consiste nel fornire alle persone anziane, malate e sole, che ne facciano richiesta o delle quali sia chiara la volontà e l'interesse ad usufruire del servizio, una forma di compagnia continuativa attraverso il mezzo telefonico.

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Un amico al telefono

Siamo un gruppo di persone di tutte le età che hanno esperienze di vita, professionalità e provenienze culturali diverse.
Ciò che ci accomuna è il desiderio di essere utili agli altri, utilizzando al meglio le possibilità offerte dai moderni mezzi di comunicazione di massa. È nata così l'Associazione "Un amico al telefono", un'organizzazione di volontariato ODV diventata operativa nell'Aprile del 2002, con sede legale in via Santa Marta n° 20 - 20871 Vimercate (MB).

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